Specificità e passaggio generazionale, questi i criteri che rendono la granita ai gelsi neri un prodotto agroalimentare tradizionale ( PAT).
Lo sapevate che per le granite, un tempo si spruzzava la neve con l’aroma prescelto, succo di limone, polpa di fragole o di fichi d’India, caffè ? e la si metteva in una tinozza che era girata a mano dentro un pozzetto riempito di sale grosso per facilitare la formazione del ghiaccio?.
Oggi si usano moderne mantecatrici, ma il principio è lo stesso.
La nozione Europea di prodotti agroalimentari tradizionali ha messo in luce una serie di alimenti connotati da un requisito di tradizionalità e di legame, con la produzione locale. Il talento dell’uomo chiamato ad intervenire direttamente nel processo produttivo.
In Sicilia l’elenco è interessante, e soprattutto in evoluzione.
Con riferimento alla sontuosa tradizione gelatiera, la storia delle granite si ricollega all’usanza, avviata dai Greci e proseguita dai romani, di sfruttare per la conservazione dei cibi le nevi dell’Etna, stoccate in pozzi e caverne.
Le prime miscele rinfrescanti risalgono probabilmente a quell’epoca, ma furono gli Arabi a fare del sorbetto un’arte che si è conservata fino ai nostri giorni.
Tra le preparazioni più tradizionali del Messinese merita citare la granita alle more di gelso, fatta con i piccoli frutti dei gelsi neri le cui foglie si davano un tempo ai bachi da seta adulti.
Non vi è dubbio, anche la granita ai gelsi neri è tradizione, e lo è perché frutto di un procedimento consolidato da almeno 25 anni, ovvero un passaggio generazionale.
Forse non lo sapete, ma i prodotti elencati potrebbero orgogliosamente ricevere un assetto più stabile, con riconoscimenti di tipo comunitario, DOP, IGP e magari ricevere finalmente tutela.
Il valore culturale dei prodotti tradizionali non può essere sottovalutato, strumento potenziale e carta vincente per il mondo rurale! Il bene culturale inteso non come bene fisico ma come sapere diventa uno strumento di riappropriazione di un territorio, ed espressione di diversità e biodiversità agricola.
Ci piace parlare di #memoriapratica che identifica una traditio, che si è protratta nel tempo senza interruzioni, un sapere pratico che non sta nella carta scritta ma vive!
I gesti, le pause, la sequenza, questi sono valori che fanno di un territorio, motivo di conoscenza…
Editing : Roberta Romano- info@idlabproject.it