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Tonno in scatola- Troppa omertà

 

Sempre più forti le esigenze di conoscenza e consapevolezza di ciò che arriva nelle nostre tavole.

Ma quanti consumatori conoscono la storia del pesce che la grande distribuzione ci propina come di qualità?

Quanti scandali ma anche fake news hanno terrorizzato gli acquisti, deviando notevolmente l’attenzione dei responsabili acquisti a ciò che effettivamente conta per valutare la garanzia del prodotto.

Lo stesso vale per sua maestà, il tonno in scatola.

Pochi sanno che ancora oggi, sopratutto in era Covid-19, la scatoletta di tonno ( se ne contiene),  è diventata la conserva di mare più amata dagli italiani, ritagliandosi un posto fisso nelle dispense di ogni famiglia. Fa registrare numeri da capogiro.

È presente nel 94% delle case. È portato in tavola settimanalmente da una persona su due.

Ciascuno di noi ne consuma in media 4 chili l’anno.

Un mercato da 1,1 miliardi di euro, in cui a far la parte del leone (88%) è il tonno sott’olio ( Fonte https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2020/03/17/altronconsumo-testato-qualita-marche-tonno-scatola_xnjU3QHBBcFcR8PykEkaxM.html).

Il marketing funziona bene, mari puliti, famiglie felici di averlo a tavola, ma la trasparenza su ciò che sta dentro quella scatoletta?

Pensate che ancora oggi, non vige alcun obbligo in merito alle indicazioni da inserire in etichetta, e così anche brand internazionali  non riferiscono nulla sulla zona di Pesca, ad esempio.

Conclamato ma mai superato l’over presenza del  tonno pinne gialle, causa di fenomeni di over fishing,  sfruttato in modo eccessivo.

Su 16 scatolette( Totali 24) il pinne gialle c’è, per non parlare della omertà totale relativa al Sale, elemento presente, ma quasi mai dichiarato dai grandi produttori.

Purtroppo le assenze non finiscono qui, perché la sostenibilità che tutti auspicano, in primis le Istituzioni, anche in questo caso rimane un Plus.

Troppe lacune sul metodo di pesca, che quando indicato comunque lascia l’amaro in bocca, considerando che solo due prodotti, tra i nove che ne fanno menzione, utilizzano metodi più sostenibile, cioè la “pesca a canna”.

Nel complesso solo tre prodotti hanno ottenuto pieni voti, nel test condotto da Altroconsumo .

Di questo e di molto altro ne parleremo con il Direttore  API, Andrea Fabris 27 Maggio ore 16:00.

 

Di dittatura alimentare ne abbiamo parlato con lo chef Alfio Visalli.

 

A cura di

Roberta Romano

M.334-1401172

info@idlabproject.it

 

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