Qualsiasi ripartenza inizia dalla chiusura di un periodo precedente, e quindi da un bilancio spesso inatteso.
In questo periodo di grande disorientamento e disagio non è semplice pensare e guardare con occhi positivi ed ottimisti, la distanza da una attesa rinascita sembra incolmabile.
Ma Caput imperare, non pedes, a comandare è la testa non i piedi, è la nostra intelligenza frutto di esperienza e di credo che oggi più di ieri deve imporsi alle paure di perdita e di fallimento. Solo noi possiamo attingere a ciò che di buono e prospero abbiamo seminato nel corso della nostra vita professionale e terrena per poter far da spalla, braccia e cuore a chi è più debole di noi.
La fragilità è tanta ma la determinazione e l’unione lo deve essere ancora di più.
Noi, nel nostro piccolo desideriamo volgere lo sguardo agli esiti che il tempo e la disponibilità ci sta offrendo. Riscoperta della convivialità, del nostro piccolo orto, delle cose semplici frutto di passione e di ricordo, che nella fugacità del quotidiano spesso perdiamo.
Mani senescenti di una mamma che impastano pane e pasta, orgogliose di donarsi ai loro affetti. Ora c’è tempo per loro. Ora non ci sono inquietanti distrazioni che sottraggono affetto.
Ora è il momento di dare verità a quel fantomatico ” l’ho imparato da nonna” che se avete la fortuna di respirare non datelo per scontato.
La cucina della necessità e del bisogno di nutrirsi, ora si impone con maestose forme e noi cucinieri ed operatori non possiamo fare altro che accoglierla e farne tesoro.
Impariamo da ogni esperienza, per crescere e dare vita ad una ripartenza.
Questa può rivelarsi una nuova e sana possibilità.
L’equazione matematica del tempo.
Il tempo:sacrificio = sano: buono
Ad Maiora