Un percorso formativo nella filiera ittica
per approcciarsi con il mondo del lavoro
Il sottotitolo è significativo: “Sistema Agroalimentare”, così come la dicitura che ne spiega uno degli intenti: “Nuove tecnologie per il Made in Italy”. A definirsi così è la Fondazione ITS ALBATROS, che in queste settimane sta concludendo (ma c’è da giurarci che ci sarà un rinnovo di fiducia da entrambe le parti!) un percorso formativo sulla filiera ittica nel laboratorio di Blu Lab. Una serie di incontri che hanno visto partecipanti selezionati e molto interessati al comparto, sempre più attratti dagli interventi di esperti e operatori del settore, come pescatori e armatori. In uno dei recenti appuntamenti abbiamo conversato con il vicepresidente dell’ITS ALBATROS, Fabrizio Scaramuzza, che ha spiegato le motivazioni per cui è nata la Fondazione, quali sono i percorsi già effettuati e soprattutto quali sono gli obiettivi dell’immediato futuro.
“La Fondazione Albatros inizia le proprie attività nel 2011 – ha spiegato Scaramuzza – e si occupa da subito di agroalimentare, come unico istituto tecnico superiore di riferimento in Sicilia per quanto riguarda il settore. Parliamo naturalmente di una struttura ministeriale, che comprende oltre una cinquantina di altri Istituti nel resto d’Italia. Una struttura pubblica, dunque, che forma tecnici nel mondo del food e di tutto ciò che vi ruota attorno: comunicazione, certificazione, andando a toccare tutte le filiere agroalimentari”.
Naturalmente, ha illustrato il vicepresidente, il lavoro migliore è sempre quello di squadra.
“Abbiamo tutta una serie di partners, tra i soci fondatori c’è anche la Regione Siciliana, la Città Metropolitana di Messina ed anche numerose aziende, che devono supportare le attività di stage e formative. Per i nostri incontri didattici abbiamo scelto Blu Lab per le competenze specifiche e culturali che ha espresso da subito, sin dalla sua fondazione e in campi ben precisi, proprio come l’agroalimentare. Oggi Blu Lab rappresenta per noi un laboratorio formativo importante ed è di grande supporto ed importanza poterci appoggiare a questa partnership, sia nella formazione nel settore ittico sia nella costruzione di eventuali appuntamenti ed eventi enogastronomici in Sicilia”.
Quali sono le figure che principalmente si rivolgono a ITS ALBATROS, per fasce di età, titolo di studio, ecc…?
“Rispetto al Nord, abbiamo una grande richiesta di iscrizioni da parte dei trentacinquenni in su, anche se il Ministero ci chiede sempre di privilegiare i giovani. Parliamo di un post-diploma, anche se i nostri iscritti prima di compiere questa scelta hanno fatto passare un po’ di tempo. Il nostro percorso formativo è importante e impegnativo, dura due anni, ci sono 1.200 ore di attività in aula e 800 ore di attività di stage, collegato al mondo del lavoro, e diventa una scelta alternativa al percorso universitario, per avere infine un titolo di studio riconosciuto in ambito Ue di 5° livello, e consideriamo che il 4° livello è il diploma di scuola superiore ed il 6° livello è la laurea. Un titolo dunque fortemente legato al mondo del lavoro”.
L’intervista avviene durante uno degli ultimi incontri nella sede di Blu Lab, nel Catanese. “La collaborazione – ha aggiunto Scaramuzza – è nata dalla organizzazione di una serie di eventi in cui era presente anche Blu Lab ed il suo chef Alfio Visalli. Da subito è stata accettata la proposta di sviluppare un percorso formativo sulla filiera ittica. Ne è venuto fuori un lavoro eccezionale”.
E proprio sugli sbocchi professionali, il vicepresidente conclude: “Una volta diplomati, noi accompagniamo i nostri studenti. Rispetto ai corsi iniziali, l’approccio è migliore. Oggi ci rechiamo direttamente dalle aziende e chiediamo loro quali figure servono. Purtroppo la Sicilia è ancora indietro sotto il profilo dell’occupazione rispetto al resto d’Italia, ma in questo momento riusciamo comunque a posizionare circa il 30% dei giovani che escono dal nostro percorso in aziende che hanno anche partecipato alle nostre attività di stage. Ma, dato forse più importante, molti dei nostri diplomati avviano un’attività imprenditoriale in proprio”. Un dato, quest’ultimo, che forse proprio perché raggiunto in Sicilia ha un valore ancora più ampio.
Antonio Iacona